Quando volontari e ammalati si incontrano…

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Questa è la cronaca di un incontro tra una nostra volontaria AIL, Antonella, e un familiare di un paziente del nostro reparto di Onco-Ematologia dell’ospedale S. Andrea, Silvia, iniziato nel dicembre scorso davanti al nostro banchetto delle Stelle di Natale e poi proseguito anche sulle pagine “virtuali” di facebook. Questa è la dimostrazione di quali frutti si possono raccogliere quando si lasciano buoni semi dietro sé. Questa è semplicemente una bella storia! Silvia: Ciao Antonella. Non sei ovviamente obbligata ad accettare la mia amicizia. Se lo farai ti ringrazio di cuore, se non lo farai, non importa ma è giusto che tu sappia che sei rimasta nei nostri cuori, mio e di nonna, quel giorno e per tutti i giorni che verranno. Noi ti ringraziamo di cuore per ciò che fai e ringraziamo di cuore tutti VOI perché non ci lasciate soli nella nostra battaglia. Questa mattina, al day-hospital di papà, ci hanno accolto i sorrisi di chi come te sa guardarci e parlarci con delicatezza. Sarei felicissima se quando hai tempo, mi scrivessi 2 righe su come sei diventata volontaria AIL o la tua esperienza con questa associazione, se ti va. Vorrei valutare, ascoltare esperienze, prendere decisioni importanti nel mio futuro, senza più chiudere gli occhi. Ti abbraccio Silvia ………….. Antonella: Ciao Silvia! Ben arrivata tra i miei amici di facebook. Mi chiedi come sono diventata volontaria AIL; penso che aldilà dell’aspetto burocratico, ti interessi di più il perché… Intorno a febbraio/marzo di quest’anno mentre ero in coda dal dottore, un simpatico signore di nome Antonio, con l’esuberanza che lo distingue mi ha praticamente “obbligata” a firmare una petizione per far si che il dott. Fabio Ardizzone restasse qui a Vercelli. Sinceramente prima non avevo mai sentito parlare di lui anche perché ho vissuto fuori Vercelli per diversi anni. Antonio era così convinto e coinvolto che mi ha trascinato con il suo entusiasmo: ho firmato! Sono tornata a casa e ho voluto capire il perché di tanta passione nei confronti di un dottore, così ho iniziato a documentarmi su vari siti, su facebook e leggendo con maggiore attenzione gli articoli dei nostri giornali locali che parlavano di lui e della sua permanenza a Vercelli. Per capire meglio ho anche partecipato ad un convegno organizzato dall’Ail nel quale il dott. Ardizzone insieme ad altri dottori di Vercelli erano relatori. Ho sentito un grande calore e grande partecipazione affettiva da parte delle persone presenti in sala e questo mi ha sicuramente molto colpita. Intanto i mesi passano, e arrivano prima le uova di pasqua AIL e poi le diverse iniziative – anche una sfilata di moda il 26 giugno- per promuovere l’associazione! Ho seguito queste iniziative da esterna, diciamo che ho voluto capire meglio. Sono rimasta straordinariamente sorpresa dall’impegno e dall’amore che i volontari mettevano in quello che facevano. Si respirava un aria molto famigliare e piacevole, per me è stato impossibile resistere, dovevo fare come loro, dovevo regalare un sorriso a chi ne aveva bisogno, regalare il mio tempo a chi aveva bisogno di una parola di conforto: quello, mi avrebbe reso felice! Così, in un pomeriggio di luglio ho contattato via mail Giacomo (un ragazzo che fa parte del gruppo Ail) ho chiesto cosa dovevo fare per diventare volontaria AIL e il giorno dopo sono diventata VOLONTARIA AIL 😉 Ufficialmente ho iniziato il mio volontariato con le Stelle di Natale e, come mi aveva detto Mirko (uno dei primi ragazzi Ail che ho conosciuto) prima di iniziare, è stata un’esperienza importante e bellissima sia perché ho conosciuto altre Volontarie, persone straordinarie, sia perché ho potuto essere di conforto a te e magari anche ad altri che sono passati da li! Cara Silvia, purtroppo questa brutta malattia non risparmia nessuno! Negli scorsi anni ho ricevuto molte “docce fredde”, la mia è una famiglia molto numerosa e unita, i miei zii sono per me come seconde mamme e secondi papà e i miei cugini sono tutti miei fratelli e sorelle. Nel giro di pochissimi anni ho perso 3 zii e un cugino per tumori e ho una zia che non è del tutto fuori. Dopo aver perso l’ultima persona, uscendo dall’ospedale ho alzato gli occhi al Cielo e ho solo chiesto una cosa, ho chiesto di avere “solo” qualche anno di pace per potermi riprendere e per far si che la mia famiglia si riprendesse. Qualche anno è passato, sono cresciuta (anche grazie a queste brutte esperienze), ho capito che nella vita bisogna dare sempre, perché prima o poi qualcosa torna indietro. Con l’Ail io voglio DARE, sono certa che tra uno, due, mille anni, io o chi per me, raccoglierà i frutti di quanto riuscirò a seminare. Tante persone non capiscono perché non hanno provato, altre si adoperano dopo aver provato (meglio tardi che mai 🙂 ). Io penso che per fare del bene non bisogna aspettare niente, SI FA! Spero di non averti annoiato con la mia storia, una tra le tante nel mondo AIL e nel mondo del volontariato. Spero che tuo papà possa rimettersi presto! Ti prego di tenermi aggiornata e se ti va anche di chiacchierare o hai bisogno di parlare con qualcuno contattami senza crearti problemi. Un bacione e a presto. Antonella ………….. Silvia: Carissima Antonella, ho letto con piacere la pubblicazione della nostra storia sul sito dell’ ail… Questo mi trasmette una gran forza e mi riempie di gioia…non siamo assolutamente soli. Ci avete presi per mano e accompagnati fin qui…con immenso piacere e fra mille emozioni… ti comunico che papà a breve raggiungerà un importantissimo traguardo. Se penso a tutto, il dolore torna forte a torturarmi fra le mille ansie di questi mesi che non dimenticherò mai, con il loro segno indelebile nella mia vita. Ogni volta che vi ho pensato, però, sentivo sollievo. GRAZIE. Che tu, assieme a chi come te è impegnato in questa battaglia al nostro fianco, e tutto il reparto, possiate ricevere lo stesso bene che ci state donando con così tanto amore. Auguro a chi leggerà questi nostri pensieri tutta la forza necessaria per continuare a lottare, soli o fianco dei loro cari, vi sono vicina. Rivolgo un pensiero speciale a tutti coloro che, come noi, stanno percorrendo questa strada e a chi, purtroppo, non ce l’ ha fatta. Siete sempre nei nostri pensieri. Un abbraccio Silvia Antonella e Silvia